La struttura della piscina è studiata per integrarsi al meglio con la natura circostante.
La nuova area piscina, denominata Il Carrubo per la presenza di una pianta autoctona plurisecolare, è stata pensata per riqualificare lo spazio di maggior pregio della più grande struttura turistico-ricettiva del Gargano meridionale, il villaggio turistico Baia del Monaco.
La sua collocazione, a soli 40 metri dalla tipica falesia garganica, è funzionale al rapporto di “osmosi” con la vicina spiaggia, di cui diviene il naturale completamento.
Il progetto, oltre a elevare il livello dei servizi di una struttura turistica in competizione con il mercato del turismo internazionale, realizza una riqualificazione di un’area sinora marginale. Il contesto si presenta molto variegato: a sud una pineta – memoria del primo insediamento a campeggio negli anni Settanta del Novecento, a est la falesia garganica e annessa la piccola spiaggia e a nord un paesaggio agricolo con la tipica distesa di ulivi della piana di Macchia tra Manfredonia e Monte Sant’Angelo.
Il progetto, in linea con la tendenza contemporanea di perseguire una migliore integrazione tra vasca e contesto naturalistico, “destruttura” la rigida impostazione della vasca tradizionale a pareti verticali e angoli retti, per avvicinarsi al concetto di piscina-laghetto più integrata nel paesaggio. La forma sinuosa della vasca, ma anche la presenza di una penisola con annesso ponticello, rappresentano espedienti che mirano proprio a ridurre l’impatto ambientale di una vasca di ben 605 metri quadrati.
La piscina, tuttavia, per quanto alluda a una ritrovata armonia con il contesto, rifugge effetti di teatralità spinta – finte rocce, ruscelletti, ecc. – privilegiando la scelta di un segno architettonico forte. È il caso del grande bagnasciuga gradonato di forma circolare il cui disegno, di grande impatto estetico, è pensato prioritariamente per rispondere alle nuove istanze per una accessibilità della vasca estesa a tutte le classi di età.
Pur mantenendo un suo carattere prioritariamente ludico, ogni ambito della vasca si caratterizza per una diversa qualificazione. Dalla zona di accesso, la cui bassa profondità di soli 120 centimetri è pensata per le attività ginniche di gruppo, si passa alla zona di massima profondità di 240 centimetri destinata alla attività natatoria o ai tuffi, sino allo spazio per bimbi e alla penisola benessere o relax dotata di tappeti d’aria con 54 ugelli, lame d’acqua, combi-whirl e geyser.
I vani impiantistici interrati, pur celati alla vista, costituiscono elementi architettonici pienamente partecipi al disegno complessivo della piscina. È il caso della scala circolare di accesso al vano interrato, il cui disegno a spirale costituisce uno dei punti focali della composizione architettonica.
Progettista: arch. Antonello D’Ardes, Manfredonia (FG). Sistemi di posa e finitura ecocompatibili Kerakoll: sistema posa impermeabile Laminato No Limits 2 (Nanoflex No Limits, H40 No Limits, Aquastop AR1, Aquastop 100); stucco resina‑cemento e sigillanti decorativi (Fugabella Color).