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DESIGN DESTINATIONS. In mostra al Maxxi 7 designer italiani per raccontare le nuove mappe del design


Una coperta di lana come una grande cartolina, una lampada il cui filo è lungo come la distanza tra Roma e Eindhoven (Olanda), specchi che riflettono due diverse prospettive, un banco di cambiavalute per una nuova moneta, scarpe che lasciano impronte che vanno nella direzione opposta e vestiti con grandi tasche per tutto quello che non vuoi lasciare, un bastone da passeggio di vetro riempito di materiali e suggerimenti, e ancora due set di utensili (sega, martello e cacciavite) realizzati in due luoghi geograficamente distanti ma vicini idealmente.

Sette prototipi per raccontare sette storie, sette designer italiani diventati migranti culturali a cui è stato chiesto di pensare a un bagaglio, non solo fisico ma anche concettuale: è DESIGN DESTINATIONS la mostra a cura di Domitilla Dardi che porta al MAXXI dal 28 maggio al 5 ottobre 2014 i lavori di Formafantasma, Salvatore Franzese, Gionata Gatto, Giovanni Innella con Tal Drori, Francesca Lanzavecchia, Maurizio Montalti ed Eugenia Morpurgo.

Oggi le mappe del design sono cambiate: se in passato l’Italia è stata una meta fondamentale per i designer di tutto il mondo, oggi molti decidono di lasciare l’Italia per studiare all’estero, fatto che diventa di per sé un progetto e ci indica la direzione in cui va il design contemporaneo. Il titolo della mostra DESIGN DESTINATIONS gioca proprio su questo doppio significato: il destino del design è legato alla scelta della destinazione.

La Design Academy di Eindhoven rappresenta in questo ambito un punto di riferimento assoluto, tanto che la città stessa è diventata negli ultimi anni una delle nuove capitali internazionali del design.

DESIGN DESTINATIONS racconta in una collettiva sette tra i migliori designer italiani che hanno frequentato Eindhoven e il suo mondo cosmopolita, riuniti dalla comune storia di migranti culturali. Autori alla ricerca di un percorso alternativo, basato su ricerca e sperimentazioni più libere, attratti dalla contaminazione culturale generata dal nomadismo intellettuale e propensi a lavorare sui processi più che sulla ripetizione formale.

In mostra vengono esposti oggetti sui generis a forte vocazione narrativa, capaci di raccontare una storia complessa prima ancora che rispondere a una funzione pratica. Ognuno di questi progetti è stato un’occasione per ragionare sulla propria vita professionale e personale con interrogativi aperti ai quali tentare di dare – o scegliere di non dare – una risposta personale.

 

Salvatore Franzese, Conceived Destination Chandeliere Twin Lamp
Salvatore Franzese, Conceived Destination Chandeliere Twin Lamp
Maurizio Montalti, NASCO/STO
Maurizio Montalti, NASCO/STO
Gionata Gatto, Perspectives
Gionata Gatto, Perspectives
Francesca Lanzavecchia, Pollicine e Lungo come il viaggio
Francesca Lanzavecchia, Pollicine e Lungo come il viaggio

 

 

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