I principi della sostenibilità vengono oggi utilizzati diffusamente nella pratica costruttiva, molto più difficile vederli applicati in progetti su larga scala, come veri e propri motivi ispiratori della nascita di un intero quartiere. È il caso di Ecocittà, progetto di riconversione industriale che sta trasformando il volto di Porto Potenza Picena, cittadina marchigiana della Riviera Adriatica a forte vocazione turistica. In quest’area un Fondo immobiliare con investitori sia italiani che esteri ha visto notevoli potenzialità di sviluppo ed ha avviato un imponente progetto di riqualificazione che prevede non la semplice costruzione di edifici, ma piuttosto la creazione di spazi dove si possa vivere bene, con edifici in classe energetica A e A+, aree verdi, attività commerciali e servizi, una piazza, parcheggi e piste ciclabili. Un quartiere realizzato senza consumo di nuovo suolo (a lavori ultimati la nuova volumetria sarà pari alla metà del complesso industriale pre-esistente) e secondo i principi di alta efficienza energetica, riduzione dei consumi, qualità costruttiva, alto profilo architettonico e comfort interno.
L’area interessata copre circa 60mila metri quadrati. Di questi, 15mila sono stati completati e comprendono un’area verde da 7mila metri quadrati e un edificio dal carattere contemporaneo e funzionale, caratterizzato da chiostri, ballatoi, giardini pensili e ampie superfici scoperte. Il progetto, curato da Fima Engineering, non tralascia aspetti tipici dell’architettura del territorio rivisitati in chiave contemporanea, con ampio utilizzo di materiali naturali come il cotto, utilizzato non più solo come rivestimento della facciata ma anche per creare un effetto di ombreggiamento e diminuire i carichi termici in estate. L’edificio è realizzato in classe A, con soluzioni costruttive per ridurre al minimo la dispersione termica (elevato spessore dell’isolamento termico a cappotto, tetto in legno ventilato, infissi ad elevate prestazioni, isolamento dei solai e dei muri, eliminazione dei ponti termici).
Dal punto di vista tecnico-impiantistico, l’edificio è dotato, per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria, di un impianto centralizzato con alimentazione a metano e caldaia a condensazione, integrato al solare termico; il sistema centralizzato presenta notevoli vantaggi in termini di ottimizzazione dell’energia e anche di sicurezza: niente gas in casa, anche grazie alla cucina a induzione. L’energia elettrica necessaria ai servizi condominiali viene fornita da un impianto fotovoltaico installato su tetti e lastrici.
Per gli impianti è stata adottata una modalità, ancora poco utilizzata in Italia, che mostra notevoli vantaggi dal punto di vista dell’abbattimento dei consumi: i condomini sono infatti proprietari dell’energia idro-termica e fotovoltaica e non hanno bisogno di ricorrere ad intermediari.
Il ‘segreto’ di Ecocittà sta nel combinare in modo intelligente sistemi tradizionali e tecnologie più evolute per ottenere spazi dove si possa vivere con alto comfort, in armonia con l’ambiente e secondo un utilizzo responsabile delle risorse: basti pensare che i costi per il riscaldamento delle abitazioni sono ridotti di circa il 20% rispetto ad una nuova costruzione realizzata secondo i parametri più restrittivi delle normative vigenti. Una logica che viene applicata non solo agli spazi interni: Ecocittà è dotata ad esempio di un sistema per il recupero dell’acqua piovana da utilizzare per l’irrigazione e di un impianto di illuminazione a basso consumo per le aree pubbliche.
Infine, Ecocittà ha scelto di applicare garanzie ulteriori rispetto ai criteri di sostenibilità solitamente attuati nella pratica corrente aderendo al protocollo di certificazione Itaca Marche, una implementazione adottata dalla Regione Marche per favorire l’edilizia sostenibile; questi standard pongono particolare accento su aspetti specifici, tra cui la qualità del comfort interno, la qualità del sito (premiando il non consumo di nuovo suolo); i materiali e le risorse impiegati nell’intero ciclo di vita del manufatto edilizio.