I sistemi a cappotto sono il principale strumento per la riqualificazione energetica degli edifici
Tutti i dati concordano nell’affermare che la parte maggiore e più realisticamente raggiungibile dei risultati sul risparmio energetico e la relativa diminuzione di emissioni di CO2 dipendono dall’impegno sull’efficienza energetica. Un ruolo importante è giocato dal comparto edilizio e, ancor più nello specifico, dalla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. L’Europa persiste nella politica di diminuzione delle emissioni di gas clima alternati e di incremento dell’efficienza energetica. Tale decisione si ripercuote a livello nazionale.
Un’abitazione a elevata efficienza energetica non risparmia solo energia, ma vale di più e si vende in minor tempo: gli immobili nelle classi di consumo da A a D valgono in media il 12% in più rispetto agli immobili più energivori e si vendono prima. Ecco che la classificazione energetica sta finalmente diventando una discriminante di mercato, così come prospettato dall’Europa. Dai dati Enea si evince che in Italia dal 1998 al 2018 sono stati effettuati 17,8 milioni di interventi di riqualificazione energetica, per un investimento totale di 3,7 miliardi. Limitando l’analisi all’anno 2017, si contano 421.991 interventi di riqualificazione energetica che hanno dato accesso agli incentivi fiscali così suddivisi: 50% sostituzione serramenti, 20% interventi sulla climatizzazione invernale (impianti), 20% schermature solari, 6% cappotto, 4% altro (solare termico, building automation, riqualificazione globale).
Parlando di coibentazione dell’involucro opaco, quindi sistemi a cappotto, ovvero l’intervento più importante e nei fatti il più efficace ai fini di limitare i consumi e aumentare di conseguenza l’efficienza energetica, in Italia si può e si deve fare di più. A fronte di 56 milioni di unità abitative residenziali censite nel 2014, i metri quadrati di cappotto applicati oscillano tra i 17 e 21 milioni/anno. Valutando le potenzialità del mercato, Kerakoll ha aumentato gli investimenti in questo settore con sistemi e relative certificazioni sempre più tutelanti, prodotti performanti e di facile applicazione e una crescente attenzione alla formazione e qualifica della mano d’opera.
Per perseguire questi obiettivi, Kerakoll è impegnata in prima fila sia in ambito normativo, contribuendo ai tavoli di lavoro che stanno regolamentando la progettazione e la corretta posa in opera dei sistemi a cappotto che la qualifica degli applicatori, sia sviluppando prodotti e sistemi sempre all’avanguardia che rispondono, e molte volte anticipano, le richieste dell’Europa.
I sistemi a cappotto KlimaExpert ETA Kerakoll (https://products.kerakoll.com/it-IT/documentazione) sono infatti marcati CE secondo ETAG004, sono dotati di certificazione EPD (Environmental Product Declaration), vera e propria carta di identità ambientale del sistema a cappotto basata sull’approccio LCA e rispondente al Decreto sui Criteri Minimi Ambientali (CAM).
La continua ricerca e attenzione di Kerakoll ha portato a sviluppare il sistema KlimaExpert ETA Airtech; primo sistema a cappotto testato e certificato anche per l’applicazione senza tasselli, ideale completamento degli interventi di ripristino strutturale per accedere agli incentivi relativi alla riqualificazione energetica che al Sisma Bonus e il kit di protezione antincendio per cappotti; ciclo di rasatura armata applicabile su tutti i pannelli in EPS e rispondente alle richieste dei Vigili del Fuoco per quanto riguarda la protezione antincendio degli edifici civili.
Consapevole che la posa in opera è un aspetto importante e non trascurabile, Kerakoll è anche attenta alla formazione degli applicatori. Nel biennio 2020-2021 sono previsti corsi di formazione tecnica/applicativa presso il DesigLab Kerakoll di Sassuolo (MO). Tali corsi sono volti alla formazione, al consolidamento e alla verifica di conoscenze, competenze e abilità degli applicatori di sistemi a cappotto.