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Ex of In House, residenza per artisti firmata Steven Holl

Ex of In House è nascosta in una riserva naturale non lontano dalla casa-vacanze del noto maestro americano

La Ex of In House esplora un linguaggio dello spazio che pone in risalto l’energia spaziale interiore dell’edificio, strettamente legata all’ecologia dell’ambiente circostante, e rimette in discussione le attuali convenzioni del linguaggio architettonico e della pratica architettonica commerciale. La casa è il risultato delle ricerche che hanno portato all’elaborazione del progetto Explorations of “In” cui Steven Holl si dedica dal giugno 2014.

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Esteso su 28 acri di affioramenti rocciosi ricoperti di foreste, il sito denominato Riserva T2 è stato istituito come paesaggio topologico sperimentale. Previsto per essere suddiviso in cinque lotti di case suburbane, il sito è stato poi inglobato all’interno di una zona naturale protetta. La casa, che possiede una forma compatta di circa 85 metri quadrati situati su di un sito rurale perfettamente conservato di 28 acri, funge da alternativa alle tipiche case suburbane che punteggiano disordinatamente il paesaggio. La Ex of In House, al contrario, è una casa compatta, caratterizzata dai suoi spazi vuoti interni.

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La geometria della casa è formata da spazi sferici che si intersecano con trapezoidi che fungono da catalizzatori dello spazio interno volumetrico. Questa geometria di intersezioni sferiche si avverte già dal portico d’ingresso: un globo di legno scolpito nel volume della casa accoglie il visitatore.
Lo slittamento della sezione della casa altera lo spazio interno, grazie a una dinamica sovrapposizione spaziale verticale. Modelli di utilizzo alternativi sono suggeriti dalla cucina posizionata al centro del volume principale, aperto sul secondo piano della casa. La casa non ha vere e proprie camere da letto, ma può ospitare fino a cinque persone.

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Invece che da combustibile fossile, la casa è riscaldata geotermicamente e, priva di rete elettrica, utilizza energia solare. Le celle fotovoltaiche a film sottile assicurano la più totale indipendenza della casa dal punto di vista energetico. Tutti i corpi illuminanti sono stampati in 3D in bioplastica a base di amido di mais. Il vetro e il legno utilizzati sono di provenienza locale. La casa è stata costruita quasi interamente con materiali grezzi: i telai delle finestre e delle porte sono in massello di mogano, la scala interna in mogano e le pareti in compensato di betulla. Non è stato utilizzato cartongesso. Anche le intersezioni sferiche sono state realizzate con sottili strati di legno ricurvo. Tutte le finiture interne in legno naturale e compensato si ispirano alla materialità e all’economia dell’arte povera e al principio estetico-filosofico giapponese del wabi-sabi.

Ph. © Iwan Baan

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