La risposta del Paese alla crisi elettrica e al disastroso blackout che l’ha paralizzata lasciando 600 milioni di persone al buio è tutta rivolta alle energie pulite: il Ministero indiano delle energie rinnovabili, infatti, ha proposto di trasformare 60 città del Paese in altrettante “solar cities”.
Il primo progetto pilota sorgerà ad Agartala nella regione di Tripura, a nord-est dell’India, dove il 90% dei costi necessari per la trasformazione sarà coperto da uno stanziamento ministeriale. La riqualifica prevede l’installazione di sistemi solari per la produzione di acqua calda in tutti gli alberghi, gli immobili pubblici e istituzionali, le scuole, gli spazi commerciali, gli ospedali e i centri sanitari, i templi e le residenze private di personaggi politici. Tra gli interventi di efficienza energetica riguardanti il sistema di illuminazione dei centri abitati c’è la sostituzione dei punti luce con elementi a led o a basso consumo e l’alimentazione della rete pubblica tramite pannelli fotovoltaici. Delle 60 “città solari” coinvolte nell’ondata di riqualificazione, sono state per il momento individuate le prime otto: Itanagar in Arunachal Pradesh, Agartala in Tripura, Guwahati e Jorhat in Assam, Aizawl in Mizoram, Imphal nel Manipur e Kohima e Dimapur nel Nagaland.