I portici sono il tratto distintivo del centro storico di Imperia.
Su Wikipedia, l’enciclopedia libera sul web, al paragrafo “Città di origine sabauda” della voce “Portico” è scritto testualmente: “È facile trovare in molte cittadine e città costruite, ricostruite o ristrutturate dai vari governi sabaudi, soprattutto nel nord-ovest dell’Italia, la presenza di portici, anche in città marittime in Liguria, notoriamente poco piovose, ovvero in cittadine piemontesi. Un esempio lampante è la città di Imperia, ove la via principale di Oneglia presenta i portici”. Appare evidente a chi scrive che la tipologia dei portici che si fronteggiano, tra le altre vie, sono di un certo rilievo sotto il profilo storico e architettonico, se è vero, come è vero, che, come in questo caso, spesso è riportata ad esempio di opera degna di rilievo se non altro sotto il profilo storico.
Si enfatizza che “La struttura urbana della piazza principale, Piazza Dante, incorniciata da una fila ininterrotta di portici, è dovuta a una pianificazione di tipo neoclassico, di gusto tipicamente piemontese (per secoli Oneglia ha fatto parte del territorio dei Savoia), piuttosto che al clima, tra i meno piovosi e freddi d’Italia. Altre parti, come i portici sulla vecchia ripa maris – ora Calata Cuneo – risalgono a periodi antecedenti e sono più tipicamente liguri”. “In Piazza Dante si trova anche il Caffè Pasticceria Piccardo, rinomato salotto onegliese di centenaria tradizione, iscritto all’associazione dei Locali Storici d’Italia, meta prediletta del turismo d’élite internazionale.” I portici sono un intricato e complesso domino di aree di frequentazione dove le dinamiche di gruppo possono risentire di aspetti sociali, scolastici, sportivi, residenziali e di decine di altri fattori. In tempi passati, forse più di ora, i gruppi si fiutavano e si riconoscevano, e occupavano fisicamente locazioni precise che fungevano da base operativa. Il ventaglio delle situazioni createsi era vastissimo.
L’intervento mira a incentivare un uso consapevole dei portici quale parte della città. Un importante presidio della vivibilità cittadina, un valore aggiunto sotto il profilo funzionale, sociale e urbanistico, da rivalutare, per svilupparne l’uso, il decoro, il valore architettonico, aggiornandolo anche alle norme più recenti in materia di sicurezza e superamento delle barriere architettoniche. L’intervento consiste nel restauro conservativo dei portici e dei sottoportici posti sui due lati di via Bonfante e sui quattro lati di piazza Dante e sui due lati di parte di via della Repubblica al piano strada degli edifici pluripiano che confinano le aree di intervento. Prima della redazione del progetto esecutivo sono stati necessari studi per un’adeguata conoscenza del contesto in cui è inserita l’opera, corredata da accertamenti, da un’adeguata bibliografia utile a ricostruire la natura delle opere e la consistenza delle preesistenze, da cui si è evinto anche tramite stratigrafie che il colore originario intorno al 1830 era bianco, successivamente nel 1861, copiando i portici di via Po e via Roma a Torino, era di colore turchese-verdino e solamente nel 1904 giallo con i soffitti bianchi, com’è in data odierna e si è mantenuto dopo accordi con la Soprintendenza.
L’intervento è consistito in una serie di fasi. La prima riguarda il rifacimento della pavimentazione in formelle di graniglia con decori, in modo da avere la sensazione di un pavimento monolitico per una superficie di 3.500 metri quadrati. La seconda è relativa alla preparazione delle superfici murarie, rimozione degli intonaci ammalorati, applicazione di fissativo, imprimitura di fondo con grassello di calce e successiva tinteggiatura per 9.400 metri quadrati. La terza consiste nel rifacimento di impianti sottotraccia con posa di 140 corpi illuminanti (lanterne). Il restyling realizzato ha una duplice funzione: principalmente quella di recuperare, di restaurare e di rivivere il fulcro della città, avente oltretutto incidenza storica, ma anche quella di incrementare ulteriormente le operazioni commerciali al suo interno, di attirare verso di sé oltre che la popolazione locale, flussi turistici che alcune volte la percorrono senza soffermarsi e viverli come meriterebbero.
Studio di progettazione: Archibenja, Imperia (IM) – arch. Roberto Beniamini. Sistemi di posa e finitura ecocompatibili Kerakoll: gel-adesivo per la posa di ceramiche e pietre naturali (H40 No Limits); stucco resina‑cemento e sigillanti decorativi (Fugabella Color). Protezione e decorazione Kerakoll: pitture e rivestimenti minerali linea acrilici (Kerakover Eco Acrilex Primer, Kerakover Eco Kompact Pittura); smalti e vernici per legno e ferro (Aqualite Eco Smalto Satinato); rasanti minerali fini ed extrafini (Rasobuild Eco Top Fino). Sistemi costruttivi Kerakoll: soluzioni eco‑compatibili per il cantiere (Chiudi Traccia).