La ristrutturazione di una classica casa degli anni ’70, frutto di un ampliamento di un trullo pugliese.
L’architetto ha voluto riportare in auge questa struttura dandole una nuova vita: una casa vacanze di charme dove poter immergersi in tutto il fascino della Puglia rurale. Il primo intervento ha riguardato la demolizione della tettoia in cemento armato costruita negli anni ’70, insieme ai marcapiani anch’essi in cemento armato. Per quanto riguarda le finestre – tutte irregolari – sono state trasformate in porte finestre mantenendo l’irregolarità tipica dell’architettura mediterranea semplicemente ampliandole verso il basso.
Per quanto riguarda la facciata, quest’ultima è stata ripulita con l’intonaco e imbiancata con la calce. Successivamente, davanti a quest’ultima, l’architetto ha inserito un porticato in legno, anch’esso tipico mediterraneo. Siccome il volume era tutto bianco, sia davanti che dietro sono stati creati dei piccoli giardini per ciascuna delle 3 camere, così che ognuna di esse godesse di uno spazio esterno privato composta da una doccia esterna e da un salottino circondato da cactus e fichi d’india; l’obiettivo era quello di creare una sorta di Hortus conclusus (il tipico giardino medievale di monasteri e conventi) dove l’ospite può godere di una privacy e relax totali.
Per realizzare tali giardini privati si è scelto di utilizzare blocchi di carparo estratti da una cava gallipolina caratterizzata da un colore beige (a differenza della pietra locale di Ostuni che è più chiara) in modo tale da creare contrasto con il bianco circostante. Per quanto riguarda gli spazi interni sono stati lasciati tutti molto bianchi e puliti utilizzando molta muratura e creando numerose ducchene per far accomodare gli ospiti. Anche per fare i piani dei bagni, della cucina e dei camini é stata utilizzata la muratura – tipica dell’architettura mediterranea vista la scarsità delle materie prime. Per sottolineare la matericità del luogo è stata utilizzata la pietra leccese, lavorata localmente, per creare i vecchi catini dove si lavano le posate e gli ampi lavandini.
Per quanto riguarda la cucina si ha optato per uno stile rustico-chic utilizzando assi di legno realizzate da un falegname locale e semplicemente accostate tra loro. Le partizioni sono state fatte in muratura e chiuse con ante di legno ricoperte di bianco. La casa consta di una grande cucina con isola, il cui ripiano é stato realizzato con pietra di Trani (una pietra sempre calcarenite ma più dura della pietra leccese e perfetta per i piani della cucina; per il suo pavimento poiché assorbe molto meno), un ampio soggiorno con vetrate in alluminio dotate di una sola anta scorrevole per far entrare più luce e far godere di più il paesaggio pugliese esterno. Il salone è dotato di pavimento radiante così da disporre del riscaldamento per l’inverno.
Seguono poi 3 camere matrimoniali con bagno ensuite arredate in stile mediterraneo. Per gli esterni si è scelto di ricoprire il vecchio piazzale di ghiaia (pietra calcarea di Ostuni letteralmente sbriciolata), per ricreare l’aia delle vecchie masserie. Si è poi ricreata, all’esterno, un’ampia zona living da una decina di posti in muratura dove l’architetto ha voluto sottolineare il senso di orizzontalità e di vuoto completo, sottraendo la zona d’ombra affinché il sole baciasse completamente questa zona.
Per quanto concerne la piscina, 2x10m, si è scelto di realizzarla lunga e stretta come se fosse un canale che dà acqua agli ulivi sottostanti. La zona prendisole, composta da due lettini matrimoniali in pietra e dotati di un comodo cuscino 2x2m, si affaccia sull’uliveto, creando una fusione con la natura circostante. In fondo alla lunga piscina è stato ricreato un punto fuoco realizzato all’interno di un muro a secco ricostruito, in modo tale da far godere la piscina anche le sere d’estate, illuminandola in modo naturale con il fuoco. Lo stesso muro è stato ricreato come recinto all’inizio della proprietà al fine di delimitarne i confini. Per l’illuminazione si è scelto di utilizzare lampade fatte su misura per Acqua di Puglia realizzate in pietra leccese con l’inserimento di fari a led a basso consumo. Si è optato per una luce radente per quanto riguarda gli esterni, mentre per gli interni sono state scelte luci dall’alto per illuminare meglio gli arredi, come se fosse una sorta di museo.
Studio di progettazione: Acqua di Puglia, arch. Massimo Brambilla, Lecco (LC). Preparazione fondi di posa Kerakoll: impermeabilizzanti per fondi di posa per tutte le parti orizzontali (Nanodefense Eco, Aquastop Traffic). Sistema di posa ecocompatibile Kerakoll: gel-adesivo per la posa di ceramiche e pietre naturali (H40 No Limits); stucco resina cemento e sigillanti decorativi (Fugabella Color 02). Decorazione naturale Kerakoll: finiture naturali traspiranti colorate linea calce (Biocalce Tinteggio). Protezione e decorazione Kerakoll: idropitture minerali per interni (Tempera Supertraspirante).
Ph. © Silvia Brambilla